Una menzogna sincera

 

Vagare nella poesia
come in strade di sole
visioni stralunate
nell’incertezza

 

Si può poggiare
là dove non si osa
essere sublimi
provare l’indecenza

 

Baciare lo spasimo
inventare l’amore
di sofferenza o gioia
baciare e niente altro

 

Dire del mondo
che ti sembra il mondo
ma è il tuo
piccolo specchio

 

Inventarsi un luogo
di suoni forti
parole morbide
dove abitare

 

Mi era sopraggiunto
poco fa un pensiero
in quel niente
se n’è andato

 

C’era poesia
bella come
una menzogna sincera

 

 

espressionismo tedesco in mostra a Genova

Dipinto di Ernst Ludwig Kirchner

Mai all’altezza

 
Non mi sono mai
sentita all’altezza
suona falso
ma chi sa il vero

 

Sempre una prigione
della luce ombra
il lungo viaggio
della mia ragione

 

La poesia di vivere
è un fantasma
che compare
nella vita di pochi

 

E dopo tanti anni
sai che sei ancora
così abbandonata
vivere è una ferita

 

Eppure sono amata

 

 

Dipinto di Paul Delvaux ( che non si riesce a pubblicare nonostante la pazienza del provare e riprovare. Immaginatelo come vi piace )

Oltre la curva di me

 
Prigioniera di un corpo
senza più luce
oltre la curva di me
affresco scrostato
dall’umidità del tempo

 

Ho perso la poesia
che troppo ha viaggiato
in questi anni
letargo d’inverno
a riposare nella terra

 

L’amore è
un calice bucato
dal quale bevi
quando l’acqua
è colata

 

L’imperfezione
è il colore

 

 

george-seurat

 

Dipinto di George Seurat

Declinazione

 

“ Amo “
Amo la linea
che separa la violenza
dalla concordia

 

“ Amas “
Ami i silenzi
che si illuminano
nella poesia

 

“ Amat “
Ama cimentarti
lotta per
le ingiustizie

 

“ Amamus “
Amiamo i baci
che possiamo
fino al sonno

 

“ Amatis “
Amate i ricordi
che fanno di voi
la vita dei giorni

 

“ Amant “
Amano il sasso
che cade a piombo
senza volontà

 

Amiamo
la nostra disillusione

declinazione

Fonte web

Buio, luce

Buio o luce? La nostra vita oggi è, a mio avviso, molto, financo troppo, legata alla ragione e questa domanda può essere spiazzante, ma certamente induce alla riflessione. La razionalità ci arresta, talvolta, ci impedisce di varcare la soglia dell’empatia e sempre meno sappiamo coglierne il linguaggio di armonia che esprime. I concetti di buio e luce, così apparentemente antitetici, possono trovare una sintesi e compenetrarsi in ambiti diversi e distanti tra loro…la fede e la scienza, il dogma e la ragione. Dunque, relativisticamente, in ambedue le posizioni si può vivere una vita calata nell’oscurità del non credere nel trascendente, ma illuminata dal piacere della ricerca e della scoperta scientifica o rovesciando la posizione essere completamente avvolti dalla luce della rivelazione e della fede diffidando e respingendo tesi positiviste. Penso in realtà che la vita non possa essere pienamente nè l’una nè l’altra cosa, ma un susseguirsi di chiaroscuri, di dubbi, di risposte, di precipizi e di rinascita che la rendono degna di essere definita tale. Fatta di sole certezze o di continui dubbi sarebbe ben povera cosa. Il fascino del vivere è nel sapersi emozionare di esso. Al di là di questi piccoli pensieri, ritengo che un pizzico di poesia nell’anima possa risolvere il dilemma e come accade con i salmi, il lirismo si trasforma in atto di preghiera e di fede e l’universo, profondamente buio in una luminosa sinfonia, in una lode cosmica

Piero Fornasetti

Dipinto di Piero Fornasetti

Cari tutti, vi presento il mio terzo libro edito di poesie anche se temporalmente è il primo che ho scritto. Questo libro ha vinto un concorso raccogliendo il maggior punteggio dalla nascita del concorso medesimo ( lo dico perché ne vado fiera ). Che dire ? Potete averlo ordinandolo in libreria oppure acquistandolo on-line. Se per caso non viveste senza poesia, la mia bibliografia comprende altri due libri dello stesso editore e reperibili con la stessa modalità:

PORTUGAL

LONTANA LA RIVA

Grazie per leggermi e per la generosità che sempre elargite a piene mani.

http://www.ibs.it/code/9788869510434/bonzi-federica/bellezzainstabile.html

E questo è il link di IBS libri

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Grazie Achille2. A proposito di ” Cartavetro “

 “Non lasciarmi solo quando voglio stare solo” (Nascimbene). E’ una richiesta che ha attraversato l’ultimo periodo dell’ Autrice e che si può definire il periodo delle “Poesie del disamore”. Non è psicanalitica , la chiave di lettura della poesia, Federica ha smesso di indossare il “busto di gesso”, mantiene autonomia e libertà. Non cerca un “padre protettore” e non vuole inventare nuovi esiti estetici ai suoi componimenti. Piuttosto è un atteggiamento forte di scavo interiore, al fine di trovare unn senso reale a questa vita, che la spinge (le ragioni sono forti, visibili e pur misteriose): “Vetro
solido amorfo
cristallizzi lento
ma ferisci svelto
Vetro scartavetrato
clessidra di nodi
crudele sgraffio
di segni aggrumati”. Ma non vuole farlo da sola, perchè siamo tutti nelle medesime condizioni! Ma non si può chiedere: “Una crosta 
di cartavetro al dì
usare al bisogno
di sentirsi”.
Non appartiene alla dignità umana, non è una soluzione congrua, soprattutto NON LA VUOLE MANCO FEDERICA! L’autrice si apre in libertà si confessa senza segreti, si denuda senza compromessi, mostra le sue fragilità, quasi compiacendosi e con sfrontatezza. E trova nella poesia un senso..”Il senso” La poesia è sublimazione e quindi salvifica, la poesia è catarsi! L’autrice, estranea al gruppo che gravita attorno alla rivista ALFABETA2, sia come architettutra poetica che come temi e intuizioni, è senza dubbio tra le più significative e profonde della poesia moderna e contemporanea.