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Una menzogna sincera
Vagare nella poesia
come in strade di sole
visioni stralunate
nell’incertezza
Si può poggiare
là dove non si osa
essere sublimi
provare l’indecenza
Baciare lo spasimo
inventare l’amore
di sofferenza o gioia
baciare e niente altro
Dire del mondo
che ti sembra il mondo
ma è il tuo
piccolo specchio
Inventarsi un luogo
di suoni forti
parole morbide
dove abitare
Mi era sopraggiunto
poco fa un pensiero
in quel niente
se n’è andato
C’era poesia
bella come
una menzogna sincera
Dipinto di Ernst Ludwig Kirchner
Mai all’altezza
Non mi sono mai
sentita all’altezza
suona falso
ma chi sa il vero
Sempre una prigione
della luce ombra
il lungo viaggio
della mia ragione
La poesia di vivere
è un fantasma
che compare
nella vita di pochi
E dopo tanti anni
sai che sei ancora
così abbandonata
vivere è una ferita
Eppure sono amata
Dipinto di Paul Delvaux ( che non si riesce a pubblicare nonostante la pazienza del provare e riprovare. Immaginatelo come vi piace )
Oltre la curva di me
Prigioniera di un corpo
senza più luce
oltre la curva di me
affresco scrostato
dall’umidità del tempo
Declinazione
“ Amo “
Amo la linea
che separa la violenza
dalla concordia
“ Amas “
Ami i silenzi
che si illuminano
nella poesia
“ Amat “
Ama cimentarti
lotta per
le ingiustizie
“ Amamus “
Amiamo i baci
che possiamo
fino al sonno
“ Amatis “
Amate i ricordi
che fanno di voi
la vita dei giorni
“ Amant “
Amano il sasso
che cade a piombo
senza volontà
Amiamo
la nostra disillusione
Fonte web
Smemoria
Buio, luce
Buio o luce? La nostra vita oggi è, a mio avviso, molto, financo troppo, legata alla ragione e questa domanda può essere spiazzante, ma certamente induce alla riflessione. La razionalità ci arresta, talvolta, ci impedisce di varcare la soglia dell’empatia e sempre meno sappiamo coglierne il linguaggio di armonia che esprime. I concetti di buio e luce, così apparentemente antitetici, possono trovare una sintesi e compenetrarsi in ambiti diversi e distanti tra loro…la fede e la scienza, il dogma e la ragione. Dunque, relativisticamente, in ambedue le posizioni si può vivere una vita calata nell’oscurità del non credere nel trascendente, ma illuminata dal piacere della ricerca e della scoperta scientifica o rovesciando la posizione essere completamente avvolti dalla luce della rivelazione e della fede diffidando e respingendo tesi positiviste. Penso in realtà che la vita non possa essere pienamente nè l’una nè l’altra cosa, ma un susseguirsi di chiaroscuri, di dubbi, di risposte, di precipizi e di rinascita che la rendono degna di essere definita tale. Fatta di sole certezze o di continui dubbi sarebbe ben povera cosa. Il fascino del vivere è nel sapersi emozionare di esso. Al di là di questi piccoli pensieri, ritengo che un pizzico di poesia nell’anima possa risolvere il dilemma e come accade con i salmi, il lirismo si trasforma in atto di preghiera e di fede e l’universo, profondamente buio in una luminosa sinfonia, in una lode cosmica
Dipinto di Piero Fornasetti
La quarta creatura è nata !!!
Cari tutti, vi presento il mio terzo libro edito di poesie anche se temporalmente è il primo che ho scritto. Questo libro ha vinto un concorso raccogliendo il maggior punteggio dalla nascita del concorso medesimo ( lo dico perché ne vado fiera ). Che dire ? Potete averlo ordinandolo in libreria oppure acquistandolo on-line. Se per caso non viveste senza poesia, la mia bibliografia comprende altri due libri dello stesso editore e reperibili con la stessa modalità:
PORTUGAL
LONTANA LA RIVA
Grazie per leggermi e per la generosità che sempre elargite a piene mani.
http://www.ibs.it/code/9788869510434/bonzi-federica/bellezzainstabile.html
E questo è il link di IBS libri
Grazie Achille2. A proposito di ” Cartavetro “
“Non lasciarmi solo quando voglio stare solo” (Nascimbene). E’ una richiesta che ha attraversato l’ultimo periodo dell’ Autrice e che si può definire il periodo delle “Poesie del disamore”. Non è psicanalitica , la chiave di lettura della poesia, Federica ha smesso di indossare il “busto di gesso”, mantiene autonomia e libertà. Non cerca un “padre protettore” e non vuole inventare nuovi esiti estetici ai suoi componimenti. Piuttosto è un atteggiamento forte di scavo interiore, al fine di trovare unn senso reale a questa vita, che la spinge (le ragioni sono forti, visibili e pur misteriose): “Vetro
solido amorfo
cristallizzi lento
ma ferisci svelto
Vetro scartavetrato
clessidra di nodi
crudele sgraffio
di segni aggrumati”. Ma non vuole farlo da sola, perchè siamo tutti nelle medesime condizioni! Ma non si può chiedere: “Una crosta
di cartavetro al dì
usare al bisogno
di sentirsi”.
Non appartiene alla dignità umana, non è una soluzione congrua, soprattutto NON LA VUOLE MANCO FEDERICA! L’autrice si apre in libertà si confessa senza segreti, si denuda senza compromessi, mostra le sue fragilità, quasi compiacendosi e con sfrontatezza. E trova nella poesia un senso..”Il senso” La poesia è sublimazione e quindi salvifica, la poesia è catarsi! L’autrice, estranea al gruppo che gravita attorno alla rivista ALFABETA2, sia come architettutra poetica che come temi e intuizioni, è senza dubbio tra le più significative e profonde della poesia moderna e contemporanea.