Non so dire se non cose ovvie su Parigi, CharlieHebdo, la tipografia, i fratelli Kouashi ( si scrive così? ), Coulibaly e il mercato Kosher, Dammartin-en-Goele, notizie subito smentite e altre notizie che smentiscono le prime, nulla so di intrecci, appoggi. So quello che sappiamo tutti. Ho passato il pomeriggio intero a seguire momento per momento ciò che accadeva. Mi spiace che i fratelli Kouashi siano morti, e non da martiri ma cercando di fuggire, da vivi forse avrebbero potuto cominciare a sgretolare ciò che non sappiamo sulla rete terroristica che ci ha avvolti da lontano. O forse da molto vicino nel non sentirsi ” parte di ” pur essendo nati lì, qui, là. Non so dire. Nell’immediato, confesso, ho pensato che è vero, l’Islam è male, è difficile metabolizzare subito, ma sono una persona pensante, razionale e poco dopo ho abbandonato la generalizzazione che aborro. Non so nemmeno perché sto scrivendo se non per me e non so nemmeno come proseguire. Ho letto di tutto, dietrologie, futurologie, complotti e semplificazioni. Ho visto perfino Salvini ubiquo e l’apparizione è stata come l’aglio per il vampiro. Ciò che resta è semplice per me e difficile per molti, il principio di tolleranza, meglio di accettazione. Mi hanno irritata alcune vignette di CharlieHebdo, ma al massimo avrebbero meritato una e-mail di protesta. Mi irritano molte cose e molte persone ma talvolta ho scambi anche con loro e intendo le persone. E che caspita, non possiamo imbracciare fucili veri o metaforici ogni volta che veniamo contrariati. Da un millennio tutti hanno combattuto in nome di un dio, Dio o Maometto non importa e tutti hanno cercato di sottomettere l’altro. Mio Dio, Dio è Unus et omnium, qualunque Dio sia. Impariamo il rispetto e capiamo che ” Superior stabat lupus ” ( Fedro ) vuol dire che ” Superior stabat minus ” ( libero adattameto di una immodesta ). Quello che sta davvero in alto è gentile e puro. Un bambino.
Pensieri così, scritti ieri sera, venerdì 9 gennaio perché voglio ricordarmi di questo giorno
Dipinto di Felice Casorati